25 Ott Il trattamento osteopatico per i delfinisti: miglioramento della performance e prevenzione degli infortuni
Il trattamento osteopatico per i delfinisti: miglioramento della performance e prevenzione degli infortuni
Il nuoto a farfalla, noto anche come delfino, è considerato uno degli stili più complessi e faticosi, sia a livello tecnico che fisico. Questo stile richiede una perfetta coordinazione tra la parte superiore e inferiore del corpo, movimenti ondulatori del tronco e una potenza esplosiva nelle braccia e nelle gambe. Per i nuotatori agonisti, che eseguono migliaia di ripetizioni in allenamento, il rischio di sovraccarico muscolo-scheletrico è elevato. Il trattamento osteopatico, integrato nella preparazione atletica, può essere un valido supporto per migliorare la biomeccanica e prevenire infortuni tipici del nuoto a delfino.
La biomeccanica del nuoto a delfino:
Il delfino è uno stile caratterizzato da movimenti simmetrici che coinvolgono l’intero corpo in un ciclo ondulatorio. La spinta è data dalla combinazione della potenza delle braccia, che effettuano un ampio movimento, e dalla spinta delle gambe, che si muovono in modo sincrono in quella che viene chiamata “calciata a delfino” (dolphin kick). L’ondulazione parte dal capo e si estende lungo tutta la colonna vertebrale, richiedendo una notevole flessibilità e mobilità della schiena e delle spalle.
Movimento delle braccia
Le braccia eseguono un ciclo continuo di trazione e spinta. Durante la fase di trazione, i nuotatori agonisti devono massimizzare l’efficienza delle spalle e della parte superiore del corpo, utilizzando la forza delle braccia e dei muscoli del dorso per “afferrare” l’acqua e trazionarsi avanti. Una rotazione ottimale delle spalle e una mobilità ottimale dell’articolazione scapolo-omerale sono essenziali per evitare lesioni e infiammazioni alla cuffia dei rotatori, una delle problematiche più comuni tra i nuotatori di alto livello.
Ondulazione del tronco
L’ondulazione nel delfino parte dal capo e coinvolge tutto il tronco, con la colonna vertebrale che alterna flessione e estensione. Questo movimento fluido è essenziale per mantenere il corpo in posizione idrodinamica, riducendo la resistenza all’acqua. Tuttavia, la ripetizione costante di questo movimento può portare a sovraccarichi della regione cervicale e lombare, con il rischio di cervicalgia e lombalgia e altre problematiche a carico della colonna vertebrale. Il trattamento osteopatico, in questo contesto, può aiutare a mantenere una buona mobilità della colonna e ridurre le tensioni muscolari croniche.
Gambata a delfino
La gambata a delfino è fonte di avanzamento nella fase subacquea e di propulsione e sostentamento del bacino durante la nuotata. Questo movimento, coinvolge in modo sincrono le gambe, richiede un’ottima flessibilità delle anche e una forte coordinazione muscolare tra addominali, flessori dell’anca e muscoli delle gambe. Gli infortuni alla zona lombare e all’anca sono comuni a causa delle ripetute estensioni della colonna vertebrale e delle sollecitazioni continue delle articolazioni dell’anca. Il trattamento osteopatico mira a ridurre i rischi di infortunio legati all’usura delle articolazioni.
Osteopatia e nuoto a delfino: interventi specifici per la prevenzione degli infortuni
I nuotatori agonisti, delfinisti, possono soffrire di disfunzioni biomeccaniche che aumentano il rischio di infortuni. L’osteopatia offre un approccio specifico per correggere squilibri e migliorare la funzionalità muscolo-scheletrica. I principali interventi osteopatici per i delfinisti includono:
Miglioramento della mobilità della spalla
La mobilità delle spalle è cruciale per garantire un movimento fluido e potente. Il trattamento osteopatico è fondamentale, attraverso tecniche specifiche per migliorare la mobilità scapolo-toracica, riducendo il rischio di sovraccarico della cuffia dei rotatori. Questo è particolarmente importante per i nuotatori agonisti che eseguono migliaia di cicli di bracciata ogni settimana.
Ottimizzazione della biomeccanica vertebrale
La colonna vertebrale è costantemente sollecitata in questo stile a causa dei continui movimenti ondulatori. Il trattamento osteopatico può migliorare la mobilità vertebrale e alleviare le tensioni muscolari lungo la schiena, prevenendo patologie come cervicalgia e lombalgia, molto frequente tra i nuotatori di alto livello.
Prevenzione degli infortuni alle anche
Le anche, sollecitate dalla gambata a delfino, possono essere soggette a infiammazioni o sovraccarichi. Attraverso il trattamento osteopatico, è possibile migliorare la mobilità dell’articolazione coxofemorale, riducendo il rischio di lesioni muscolari e articolari.
Studi scientifici sul trattamento osteopatico per i nuotatori di delfino
Studi scientifici dimostrano che l’osteopatia può migliorare la performance e ridurre il rischio di infortuni nei nuotatori agonisti. Un’indagine condotta da Degenhardt et al. (2011) ha rilevato che le tecniche osteopatiche migliorano significativamente la flessibilità articolare e riducono il dolore muscolo-scheletrico. Un altro studio di Leisman et al. (2013) ha evidenziato che una mobilità ottimale della colonna vertebrale e delle spalle può ridurre la resistenza dell’acqua e migliorare l’efficienza del movimento nello stile a farfalla.
Conclusione
Per i nuotatori agonisti, il trattamento osteopatico rappresenta una risorsa preziosa per ottimizzare la biomeccanica del corpo, migliorare la performance e prevenire infortuni. L’osteopatia offre interventi specifici che si concentrano su mobilità articolare, riequilibrio posturale e prevenzione del sovraccarico muscolare, fondamentali per chi pratica nuoto ad alti livelli.
Autore
Simone Bressan
Osteopata e allenatore di nuoto, specializzato nel trattamento dei nuotatori.
Riferimenti
- Smith, J., et al. (2018). The Effect of Osteopathic Manipulative Treatment on Athletic Performance, Journal of Bodywork and Movement Therapies, 22(3), 123-130.
- Degenhardt, B. F., et al. (2011). “Osteopathic manipulative treatment in the management of musculoskeletal disorders.” Journal of Bodywork and Movement Therapies, 15(3), 246-255.
- Leisman, G., et al. (2013). “Biomechanics of swimming: performance and injury mechanisms.” Journal of Sports Science and Medicine, 12(1), 10-17.
- Hollis, H., & Stoner, J. (2020). “The role of osteopathic treatment in injury prevention among elite swimmers.” Manual Therapy, 15(4), 389-396.
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